L’AZIENDA INVESTE
PIU’ FORTI INSIEME CONTRO COVID-19
La pandemia generata da virus COVID-19 che il mondo intero sta affrontando rappresenta, senza dubbio, una situazione mai vista prima.
Il Gruppo Itema e i suoi 7 siti produttivi nel mondo, compresi gli stabilimenti Itema S.p.a., Lamiflex e Schoch, hanno affrontato questa emergenza sanitaria con una significativa fase di riorganizzazione, mettendo al primo posto la sicurezza dei loro dipendenti e delle loro famiglie.
Il primo impianto del Gruppo colpito dall’epidemia è stato lo stabilimento Itema in Cina, a Shanghai. Il quartier generale di Itema in Italia ha prontamente supportato la filiale cinese offrendo maschere protettive e guanti monouso che a gennaio erano quasi impossibili da trovare localmente. In questo modo, e grazie al rigoroso protocollo di sicurezza e sanitario implementato, la filiale cinese di Itema ha potuto riprendere le sue attività già il 10 febbraio, dopo il positivo superamento dei controlli e delle ispezioni da parte delle autorità locali.
Ma, sfortunatamente, per Itema questo era solo l’inizio. Mentre lo stabilimento con sede in Svizzera non ha mai smesso di funzionare, l’Italia – e in particolare la Lombardia, la regione in cui si trovano gli stabilimenti italiani del Gruppo Itema – da fine febbraio è diventata uno dei principali focolai della malattia.
Itema ha immediatamente operato per mettere al primo posto la sicurezza dei propri dipendenti, attivando laddove possibile pratiche di lavoro da casa e introducendo negli stabilimenti italiani dispositivi di protezione individuale e distanziamento sociale attraverso turni differenziati, fino alla decisione del Primo Ministro italiano di imporre l’arresto di tutte le attività produttive il 23 marzo.
In questa difficile situazione, la cooperazione e il supporto all’interno delle filiali del Gruppo hanno svolto un ruolo chiave. Infatti, mentre a gennaio la reazione immediata del quartier generale italiano è stata fondamentale per aiutare Itema Weaving Machinery China a riprendere le sue attività, appena un mese dopo, è stata la filiale cinese di Itema a restituire il favore, con ancora più generosità. Itema Cina, infatti, non solo è riuscita ad inviare materiale di protezione per i dipendenti Itema in Italia, ma ha anche spedito 25.000 maschere, ormai non più disponibili in quel momento in Europa, da donare agli ospedali locali e ai comuni della zona di Bergamo.
Grazie alle procedure di sanificazione e ai dispositivi di protezione individuale predisposti durante il periodo di blocco, Itema è stata pronta a riprendere le attività produttive il 4 maggio, quando il decreto del governo italiano ha autorizzato la riapertura delle aziende.
Tutte le società italiane del Gruppo Itema sono attualmente dotate di aree di triage all’ingresso di ciascun edificio, con la distribuzione di DPI (dispositivi di protezione individuale) e materiale informativo.
Itema ha inoltre lanciato una campagna dedicata “Più Forti Insieme Contro Covid-19” per sensibilizzare i dipendenti di tutte le società del Gruppo, per proteggerli mentre lavorano e proteggere le loro famiglie al rientro a casa. Il distanziamento sociale è tuttora garantito in tutti i dipartimenti, dalla produzione alla contabilità, e il lavoro da casa è ancora promosso per i colletti bianchi.